Nel 1985 Italo Calvino preparava un ciclo di 6 lezioni da tenere all'Università di Harvard. Le lezioni non si sono mai tenute, perché Calvino è mancato proprio pochi mesi prima, ma a noi ha lasciato un testo che ancora oggi sorprende per la sua modernità e polivalenza: le Lezioni americane.
Ogni lezione approfondisce un elemento che secondo Calvino costituisce un pilastro del testo letterario. Le sue riflessioni si possono estendere anche al campo più generale dell'arte e della comunicazione. Ecco quali sono le 6 basi per una comunicazione efficace:
La realtà del mondo è spesso pesante, opaca, drammatica, grottesca, inerte.
La leggerezza è l'unico valore che può elevare l'inteletto umano verso orizzonti più aperti. Nella comunicazione, la leggerezza si ottiene soprattutto sullo stile, seguendo un «processo psicologico in cui agiscono elementi sottili o impercettibili, o qualunque descrizione che comporti un alto grado d'astrazione», anche attraverso l'uso di metafore o dell'ironia.
Ogni comunicazione gioca sul rapporto tra velocità fisica e velocità mentale: quanto più rapido è il processo mentale per cui veicolo un significato, tanto più godibile intellettualmente sarà quel significato: «La rapidità dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilità, mobilità, disinvoltura».
A fronte di un uso sempre più vago e approssimativo del linguaggio e delle immagini, l'esattezza per forza di cose è un valore necessario. In qualsiasi progetto comunicativo, essa significa soprattutto:
Ogni comunicazione nasce da un'immagine mentale ben precisa: è questa visione iniziale che deve essere interpretata nel modo più accurato e fedele possibile.
Talvolta, in un mondo come il nostro, dominato dall'uso incondizionato di immagini visive per lo più inflazionate, si rischia di non riuscire più a creare messaggi che riescono ad arrivare a destinazione. In tal caso, è possibile percorrere due strade:
La nostra società diventa sempre più complessa. Uno dei valori principali dell'arte sta nell'aver cercato di rappresentare le molteplici relazioni, in atto e potenziali, che esistono tra le cose.
Una comunicazione "molteplice" può essere ottenuta in vari modi:
Questa sesta lezione è rimasta incompiuta. Ma sappiamo che in origine il titolo della sesta lezione doveva essere Openness, «da intendersi non come "franchezza", bensì nel senso di apertura, proporzione spaziale tra uomo e mondo»; sappiamo anche che in seguito il titolo fu mutato in Consistency, da tradursi con coerenza. Possiamo dunque bene immaginare cosa volesse dire Calvino con la sua idea di "concretezza": la capacità di esprimere un'idea con estrema pertinenza: pertinenza rispetto all'immagine visiva iniziale che se ne ha, e pertinenza anche rispetto al contesto in cui questa immagine si situa e si rapporta col mondo.
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